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IL FINE VITA: TUTTI INSIEME PSICOLOGI, MEDICI E INFERMIERI IN UN GLOSSARIO

Mi giunge una notizia dal CNOP: è stato presentato ai cittadini e alla stampa, presso la sede dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, il documento “Conoscere la legge n. 219/2017: norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento. Documento e Glossario pensati per: cittadino, persona-paziente, familiare e operatore sanitario”.  Il testo, prodotto di un tavolo di lavoro promosso dallo stesso Ordine e coordinato dalla psicologa Monia Belletti, psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Ipnotica Ericksoniana e coordinatrice del Gruppo di Lavoro “Cure palliative e terapia del dolore” dell’Ordine degli Psicologi Lazio, è il primo documento realizzato in comune da psicologi, medici, infermieri e dalle associazioni attive sulle tematiche del fine vita.



Il suo obiettivo è quello di offrire al cittadino, alla persona-paziente e agli operatori sanitari un approfondimento e un chiarimento sui concetti e sui termini della legge, anche attraverso uno specifico Glossario, ed è scaricabile all'indirizzo www.ordinepsicologilazio.it/risorse/conoscerelalegge219/.

In riconoscimento della sua importanza e della collaborazione sinergica tra le diverse professionalità, il documento è stato firmato e illustrato dai vertici dei tre Ordini: Antonio Magi, presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri; Ausilia L. M. Pulimeno, presidente dell’Ordine Professioni Infermieristiche di Roma, e Pietro Stampa, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. Presenti all’appuntamento anche Stefania Bastianello, responsabile della Formazione e del Centro di Ascolto dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), Italo Penco, presidente della SICP (Società Italiana di Cure Palliative) e Mina Welby, presidente dell’Associazione Luca Coscioni.


Ecco le loro dichiarazioni.


Per il vicepresidente Pietro Stampa “l’Ordine Psicologi del Lazio ha voluto avviare una riflessione comune delle varie professioni sanitarie, soprattutto di quelle prese in considerazione dalla legge 219/2017, con l’intento di arrivare a uno strumento condiviso per la lettura della legge, dei suoi concetti fondamentali e delle problematiche che presenta la sua attuazione nel contesto concreto della clinica e del percorso di cura”.


“Questo documento–ha spiegato Monia Bellettiè importante per diversi ordini di ragioni. Innanzitutto perché si è posto l’obiettivo di  rivolgersi a cittadini e operatori sanitari con lo scopo di fare chiarezza su ambiti ancora poco famigliari, utilizzando un linguaggio semplice e accessibile. Inoltre, ha inviato il messaggio dell’importanza del lavoro in sinergia: ha messo insieme tre Ordini, un équipe multidisciplinare composta da medici, infermieri, psicologi, sociologi, bioeticisti, giornalisti, che dovrebbe funzionare in molti altri ambiti di intervento.  Infine, ha cercato di conciliare diversi orientamenti politici ed etici, allo scopo di raggiungere un punto di incontro che rispondesse esclusivamente agli interessi dei cittadini”.


Su quest’ultimo aspetto ha anche insistito Jean-Luc Giorda, membro del Gruppo di Lavoro “Cure palliative e terapia del dolore”: “Conciliare diverse culture professionali sarebbe già stato molto ambizioso, ma noi abbiamo fatto di più: abbiamo preso l’impegno reciproco di portare sul tavolo i nostri orientamenti valoriali  alla ricerca di  un minimo comune denominatore.  Il risultato è stato raggiunto: nessuno potrà dire che questo documento esprima punti di vista particolari, tutto ciò di cui si parla è frutto di un percorso condiviso, talvolta faticoso, ma necessario”.


Stefania Bastianello, responsabile della Formazione e del Centro di Ascolto Aisla, ha dichiarato: “Ciascuno di noi ha un concetto di vissuto che è unico, e questo documento ha recepito alcuni  punti cardine del rapporto con la malattia che sono la consapevolezza e l’etica del rispetto. Considero questa occasione un momento di “lancio”:  sta a noi, da oggi, promuovere altre azioni di informazione e confronto che sappiano essere pluraliste e intellettualmente oneste”.


AISLA - Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica


Italo Penco, presidente della Società Scientifica di Cure Palliative (SICP), ha sottolineato l’importanza dell’informazione: “Il problema delle nostre leggi diventa spesso il problema della comunicazione ai cittadini. Il Ministero della Salute ha anche investito delle risorse sull’informazione, ma ciò non sempre è stato sufficiente. Questo documento traccia una linea importante, anche per il futuro, dimostrando come la formazione e la corretta comunicazione rappresentino linee guida essenziali”.


Il presidente dell’Omceo Roma Antonio Magi ha rivendicato il ruolo fondamentale degli Ordini professionali, in quanto enti sussidiari dello Stato: ”Spesso in questo Paese tocca alla magistratura stabilire con le sentenze la corretta interpretazione di una legge. Purtroppo però i tribunali non la pensano tutti allo stesso modo e ci ritroviamo, perciò, con pronunciamenti contraddittori e cittadini sempre più confusi. Lo vediamo con il problema dei vaccini o con le Dat. Gli ordini professionali possono lavorare insieme e colmare questo vuoto. Quindi ben vengano lavori di squadra come questo, in cui ogni professione supera i propri steccati nell’interesse primario della collettività”.


Una comunione d’intenti sottolineata con favore anche dal presidente dell’Ordine degli Infermieri di Roma, Ausilia Pulimeno: “Gli infermieri hanno un rapporto di continua vicinanza con la persona malata, in modo specifico in tutte quelle situazioni e contesti di cura in cui non è più in grado di soddisfare i propri bisogni autonomamente. La relazione di cura, e spesso di fiducia, che gli infermieri instaurano rappresenta un’opportunità che diventa un importante mezzo e strumento di informazione che accresce la conoscenza dell’équipe affinché le scelte terapeutiche e assistenziali possano essere appropriate e sempre condivise”.


Mina Welby, presidente dell’Associazione Luca Coscioni, ha auspicato infine la maggiore diffusione possibile del testo: “Sono felice che il mio contributo sia stato riassunto compiutamente in questo documento che ritengo possa essere molto importante anche nelle mani dei medici di famiglia. Tutti gli operatori sanitari dovrebbero leggerlo e studiarlo per avere un rapporto migliore con i pazienti.  Un grosso  problema, oggi, è l’assenza di una banca dati nazionale delle Disposizioni Anticipate di Trattamento. Dopo le nostre sollecitazioni, la Ministra Grillo ci ha promesso che interverrà quanto prima. Speriamo ha che entro giugno qualcosa si muova”.


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