Per l’ENPAP, l'Ente nazionale di previdenze ed assistenza degli psicologi, i diritti assistenziali e previdenziali non hanno - e non devono avere - un orientamento sessuale. Detto fatto: contributi e pacchetti (anche) per i genitori gay.
Il 17 maggio è stata la Giornata internazionale contro omofobia, bifobia e transfobia,o IDAHOBIT, acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia, ricorrenza promossa dal Comitato internazionale per la Giornata contro l'Omofobia e la Transfobia e riconosciuta dall'Unione europea e dalle Nazioni Unite. Ideata da Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l'homophobie, la prima Giornata internazionale contro l'omofobia ha avuto luogo il 17 maggio 2004, a 14 anni dalla decisione (17 maggio 1990) di rimuovere l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Nel 2007, in seguito ad alcune dichiarazioni di autorità polacche contro la comunità LGBT, l'Unione europea ha istituito ufficialmente la giornata contro l'omofobia sul suo territorio. Ciononostante, secondo il Rainbow Index di ILGA Europe, il nostro Paese è passato dalla 32esima alla 34esima posizione su 49 Paesi e dal 27 al 22 per cento di ranking per rispetto dei diritti umani LGBTI+.
*** Una specifica: il termine "bifobia" descrive l'avversione verso la bisessualità e i bisessuali come gruppo sociale o individui, e si basa sugli stereotipi negativi relativi ai bisessuali. ***
La Giornata del 17 maggio 2019 è stata celebrata con diverse iniziative in tutta Italia. Tra di esse la kermesse culturale promossa dal Coordinamento LGBTE (Lesbo, Gay, Bi, Trans ed Etero) di Treviso sul tema dell’eguaglianza. L’evento, che ha avuto come cornice la provincia veneta, è stato patrocinato dall’ENPAP, presente anche in qualità di relatore al convegno “Welfare arcobaleno: dai bisogni alle buone prassi” insieme alla Cassa Forense.
Felice Damiano Torricelli, presidente dell'Enpap, ha dichiarato: «Il tema dell’inclusione sta particolarmente a cuore a noi psicologi. Il nostro codice deontologico all’articolo 4 afferma che lo psicologo non opera discriminazioni in base a religioni, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale e disabilità. Ci sono realtà che non possono rimanere più invisibili e vanno tutelate. Vorremmo essere un esempio da seguire anche da parte delle altre Casse».
Anche a seguito della legge Cirinnà del 2016, il tema dell’inclusione, dei diritti civili e dell’evoluzione normativa in tema assistenziale che prenda in considerazione realtà spesso invisibili agli occhi degli Enti di previdenza è tra i maggiori focus di attenzione dell'Enpap, che da anni si batte affinché non vi siano discriminazioni previdenziali e assistenziali di nessun tipo tra i suoi iscritti.
Avere un figlio all’interno di una coppia composta da genitori dello stesso sesso, o avere diritto alla reversibilità della pensione di un partner dello stesso sesso che è venuto a mancare, o un altro diritto assistenziale che non escluda nessuno è una delle missioni di ENPAP. Tanto che tra i suoi contributi ha previsto quello di paternità e genitorialità già a partire dal 2015, assicurando ai suoi iscritti che stanno per diventare genitori, anche nel caso di coppie omosessuali, un assegno di mille euro per ogni figlio che entra in famiglia (cfr. https://www.enpap.it/servizi-per-te/contributo-paternita-e-genitorialita/).
In particolare, Il Contributo per la paternità e la genitorialità è pensato per facilitare la presa in carico congiunta del bambino neo-arrivato da parte dei due genitori, consentendo anche una maggiore libertà di scelta alle famiglie circa la suddivisione dell’impegno di accudimento. Vuole, poi, essere un modo per liberare una parte delle energie delle donne, attribuendo anche al partner la possibilità di prendersi cura del piccolo, soprattutto nel primo periodo, grazie al contributo economico stanziato.
Il contributo economico verrà erogato attraverso bandi trimestrali (Capo VII del Regolamento delle Forme di Assistenza). In fase di prima applicazione il Bando 01 luglio-30 settembre 2015 ha coperto anche il periodo che andava dalla definiva approvazione ministeriale del provvedimento (16 aprile 2015) al 30 settembre 2015. Il contributo in questione è di natura solidaristica e viene finanziato attraverso i contributi di tutta la comunità professionale. Le prestazioni sono erogate dall’Ente come misura che consenta a entrambi i genitori di conciliare impegni professionali e parentali con l’obiettivo di permettere loro di prendersi cura dei figli in modo condiviso. In particolare, esso è corrisposto a tutti gli iscritti all’Ente da almeno un anno alla data dell’evento, purché in regola con gli adempimenti dichiarativi e contributivi nei confronti dell’Enpap stesso e che non abbiano titolo a percepire altra indennità a copertura dei periodi di maternità obbligatoria di cui alla relativa normativa vigente in materia.
Fra gli altri interventi, anche il Pacchetto Maternità, una polizza sanitaria integrativa, rivolto anche alle partner dello stesso sesso che stanno per diventare madri e che prevede una copertura per le spese durante la gestazione fino a 2 mila euro (cfr. https://www.enpap.it/servizi-per-te/pacchetto-maternita/).
Il Pacchetto Maternità è una protezione assicurativa che consente alle iscritte ENPAP in gravidanza di accedere gratuitamente a una serie di prestazioni sanitarie di profilassi pre e post parto. Si tratta di una polizza sanitaria integrativa, che permette di accedere a questo pacchetto di esami e interventi di riabilitazione per un controvalore massimo di 2 mila euro (di cui un massimo di 250 euro per i tre colloqui psicologici) per le prestazioni indicate dall'Ente.
Tutte le psicologhe iscritte sono automaticamente coperte, indipendentemente dal reddito o dall’anzianità di iscrizione. Le coniugi e le compagne conviventi degli iscritti e delle iscritte ENPAP sono coperte solo se a loro favore è stata attivata la Garanzia A di EMAPI. La copertura per le conviventi opera indipendentemente dal genere: una iscritta ENPAP donna può attivare la copertura a favore della propria compagna in gravidanza. Costo? Nullo, per le iscritte: la spesa per la polizza è a carico dell'Ente; invece, per le coniugi e le compagne di iscritti e iscritte, la copertura si attiva acquistando direttamente da EMAPI la polizza sanitaria Garanzia A.
C’è obiettivamente molto da fare su questo tema, e va rivisto anche il linguaggio delle norme, ancora tanto incentrato sulla sola madre. Ma intanto: «Siamo psicologi, siamo per l’equità sociale, per l’accoglienza piena di ogni soggettività delle persone, per il riconoscimento di diritti civili paritari per tutti i cittadini e le cittadine, senza distinzioni basate sugli orientamenti sessuali o sulle identità di genere. C’è ancora molta strada da fare per debellare il virus del pregiudizio, ma l'Enpap è attento a tutelare i diritti di tutti», ha dichiarato Federico Zanon, suo vicepresidente.
(a cura di ROMINA CIUFFA)
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