Il 4 e 5 maggio si è tenuto a Napoli il convegno organizzato dal CNOP insieme all’ Ordine Psicologi Campania e all’ Assessorato Regionale Politiche sociali.
L’innovazione tecnologica sta cambiando l’approccio alla psicologia, ampliando la gamma di interventi e allargando in maniera esponenziale la platea dei possibili utenti. Una transizione che non sostituisce ma affianca la consulenza tradizionale e che, oltre alle enormi potenzialità, mostra anche una serie di rischi. Per questo il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi si è riunito a Napoli per riflettere su questi temi e mettere in campo le nuove linee guida adeguate ai progressi tecnologici.
L’occasione è stata quella del convegno L’intervento psicologico tra luoghi virtuali e luoghi reali, presso l’Università Parthenope.
“Una professione moderna si evolve, si adegua alle risorse che le nuove tecnologie forniscono, senza perdere però i riferimenti valoriali che la caratterizzano, senza sminuire i principi deontologici che l’hanno resa credibile”, così il presidente del CNOP Fulvio Giardina ha voluto introdurre l’iniziativa.
Già negli scorsi anni il CNOP aveva individuato dei criteri di massima (Linee guida per le prestazioni psicologiche via internet e a distanza), suggerendo cautela nell’impiego di tali mediazioni tecnologiche poiché non si era ancora in possesso di un’adeguata documentazione scientifica relativa agli esiti e all’efficacia di tali metodologie. I passi in avanti compiuti sul fronte della ricerca e della sperimentazione hanno portato al superamento di questo documento.
Anche i dati dimostrano che una parte della crescente domanda di psicologia si riversa su internet. I risultati di un’indagine riportata nel documento elaborato per il convegno dalla commissione Atti tipici del CNOP evidenzia come, su un campione di 389 siti che offrono prestazioni psicologiche online, il 16% degli intervistati dichiara di utilizzare già internet per le consulenze, il 54% è interessato ed è pronto a cogliere quest’opportunità dopo un’adeguata formazione e una maggiore chiarezza del quadro deontologico di riferimento.
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